Dopo un lungo silenzio, improvvisamente siamo scossi, indignati, polemici. Cosa è successo? Alcune persone, nel tentativo di raggiungere le coste italiane, hanno perso la vita. Per quanto la cosa sia tragica non percepisco una sensazione nuova. Ci ripenso, intanto sfoglio i giornali, leggo opinioni, analisi, affermazioni pubbliche, tutte volte a esprimere sdegno, a cercare le cause della tragedia, a chiedere interventi di vario tipo, umanitari e legislativi, a cercare il colpevole o i colpevoli: l’Europa, i politici, il mare assassino, l’indifferenza, la fame. Ci ripenso: ancora nessuna sensazione nuova. Comincio a sentirmi in colpa: sono indifferente? Sono diventato insensibile? Ripeto a me stesso: 250 morti. Niente. Abitudine? Imbarbarimento? Ci ripenso, scorro i cahiers de doleance di facebook, le piazze dei forconi social e virtuali, dove si succedono affermazioni contrastanti, a favore degli immigrati e contro gli immigrati. “La colpa è loro”, “la colpa è nostra”. Sono sempre più confuso: il governo dichiara il lutto nazionale e celebra i funerali di stato per delle persone che nel caso fossero riuscite ad approdare sulle coste sarebbero fuorilegge, e avrebbero trascorso un soggiorno non proprio confortevole, sia nel caso fossero finiti nelle mani della giustizia, sia nel caso in cui fossero riusciti a sfuggirvi. Ma non è questo il punto. C’è qualcosa che non quadra, anzi due cose che non tornano, sempre le stesse: perché non provo sensazioni nuove? E perché tutto questo indignarsi non mi sembra normale? La risposta al secondo quesito in qualche modo me la sono data così: sono al bar con un amico, stiamo chiacchierando da circa due ore, è al secondo caffè, gli andava di berne due, forse anche tre, dice. Poi posa la tazzina e nel bel mezzo di una spensierata conversazione scoppia a piangere. Gli chiedo perché e mi risponde che non avrebbe mai voluto bere quei caffè. È pazzo, mi dico. Ecco, mettiamo caso che questo mio amico abbia un giornale o faccia politica: un bel disastro.
La risposta al primo quesito viene da Fortess Europe: pare che dal 1994, nel solo canale di Sicilia, i morti siano 6200. Ma la risposta non è completa, non senza questi dati:

– 25 DIC 1996: notte di Natale, 300 annegano tra Malta e Sicilia, dopo lo scontro tra un cargo libanese e una motonave.
– 20 GIU 2003: barca con 250 immigrati naufraga al largo della Tunisia: 50 i corpi ritrovati, 160 i dispersi, 41 sopravvissuti.

– 20 OTT 2003: soccorso barcone di immigrati disperso nel canale di Sicilia: almeno 70 i morti, gettati in mare.

– 4 OTT 2004: un’imbarcazione con 75 clandestini si inabissa davanti alle coste della Tunisia: 17 morti, 47 dispersi

– 19 AGO 2006: un barcone con 120 clandestini viene soccorso, ma gli immigrati si accalcano e la barca si rovescia: 10 corpi recuperati, 40 dispersi.

– 12 MAG 2008: un barcone con 66 immigrati va alla deriva per giorni. A bordo, 47 persone muoiono di fame e freddo e sono gettate in mare dai compagni e altre tre sono ritrovate morte.

– 24 SET 2008: una decina di extracomunitari muore nel naufragio dell’imbarcazione al largo di Malta.

– 31 MAR 2009: 4 barconi con oltre 500 migranti affondano tra Africa e Italia. Più di 100 i dispersi.

– 11 FEB 2011: Naufraga motopesca partito dalla Tunisia: 40 immigrati dispersi.

– 14 MAR 2011: Barcone diretto in Italia naufraga non lontano dalle coste tunisine: almeno 60 immigrati a bordo.

– 30 MAR 2011: Naufragio nel Canale di Sicilia: 7 morti, tra cui una donna incinta e un bambino.

– 22-25 MAR 2011: Si perdono le tracce di due barconi, uno con 335, l’altro con 68 migranti a bordo, partiti dalla Libia.

– 1 APR 2011: I corpi di 27 tunisini morti nel naufragio di due barche dirette in Italia scoperti sulle coste di Kerkennah.

– 3 APR 2011: 70 corpi recuperati dopo un naufragio davanti alle coste di Tripoli.

– 6 APR 2011: barcone si rovescia in acque maltesi: salvi 51, ma a bordo erano 300. Decine i cadaveri avvistati.

– 6 MAG 2011: barcone con oltre 600 migranti naufraga davanti alle coste libiche. Centinaia i dispersi.

– 2 GIU 2011: nave con 700 a bordo in avaria al largo della Tunisia: almeno 270 dispersi

– 16 GEN 2012: gommone con 55 somali disperso a largo Libia

– 17 MAR 2012: gommone soccorso a sud Lampedusa, 5 morti.

– 3 APR 2012: 10 morti durante la traversata Libia-Lampedusa

– 10 LUG 2012: 54 morti nella traversata Libia-Lampedusa: il gommone si e’ sgonfiato ed e’ andato alla deriva.

– 3 NOV 2012: Un gommone si ribalta a 35 miglia dalle coste libiche: la guardia costiera e la marina militare salvano 70 migranti e recuperano i cadaveri di 3 naufraghi

– 30 MAR 2013: la Guardia Costiera intercetta un gommone con 88 migranti: a bordo ci sono due morti, uccisi da fame e freddo.

– 16 GIU 2013: i soccorritori salvano decine di naufraghi aggrappati alle gabbie per l’allevamento dei tonni nel canale di Sicilia: dai loro racconti emerge che almeno sette migranti sono morti annegati

– 26 LUG 2013: si ribalta un gommone a 29 miglia dalla Libia: i soccorsi recuperano 22 migranti mentre altri 31, secondo il loro racconto, sono finiti in fondo al mare.

– 30 SET 2013: un barcone si arena a meno di cento metri dalla costa di Scicli: 13 migranti muoiono nel tentativo di raggiungere a nuoto la terraferma.

Buona indignazione a tutti.

Foto G. Lotti

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