A quanto pare si riparte.
Il Malpensante rinasce. Perché è la sua natura, come per la fenice che risorge dalle sue ceneri, come per una pianta secca che ributta perché glielo chiede il sole e il suo istinto.
Perché ne sentiamo il bisogno. Di questo progetto dai mille volti, di quest’avventura dalle mille sfaccettature; di avere un contenitore dove piazzare idee, pareri, sogni confusi e previsioni lucide, recensioni e ricordi, dove raccontare storie inventate o vere, avvenimenti passati e altri mai accaduti, dove dar voce a chi si crede lo meriti, siano persone, eventi o cose.
Per scambiarci visioni come fossero figurine.
Con una critica onesta nella lingua e un sorriso fra le labbra.
Per ricordare il passato, analizzare il presente, immaginare il futuro.
Nuove sezioni, una nuova grafica e tanti nuovi articoli che aspettano e verranno.
Mettendo insieme voci diverse che si confrontano sui vari argomenti, animate dalla forza delle idee, da quella della passione e da quel perverso bisogno di scrivere per condividere, parlarne, raccontare.
Diventerà interattiva. O per lo meno ci proveremo.
Per coinvolgere lettori come parte attiva, per spartirsi idee e bellezze come fossero pezzi di pane, perché chiunque voglia sentirsene parte possa avere un rifugio dove mandare pezzi di sé.
Un luogo dove si entra solo in coppia, anima e cervello o niente.
Una stanza traversata da correnti d’aria dove se cerchi nel cassetto giusto puoi trovare quel che ti serve a fare due chiacchiere con i tuoi pensieri.
Lo scopo è creare un posto virtuale ma concreto che appartenga a chi come noi ne senta il bisogno anche solo in un pezzetto di sé, che magari dorme quasi tutto il tempo ma che quando si sveglia si mette a rompere le palle e per qualche oscura ragione speri che lo faccia sempre più spesso.
Sicuri che la vita galleggi nell’aria fregandosene se si vuol vedere o no, fra l’indifferenza e la noia, la paura e la voglia, fra risate soffocate e notti perdute e tutti ne custodiscano a loro modo un pezzo, sappiamo che il lavoro sarà tanto e lungo ma che riuscirà a dare un senso concreto alle confuse righe di sopra. Ci rimettiamo a lavoro.
Parole, note, immagini ecco cosa lanceremo come palle di neve.
L’unico limite di questa passeggiata sarà quello della nostra fantasia, che proveremo a spostare ogni volta di un centimetro.

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