Questo articolo è apparso in data 1 Maggio 2013 sulla rivista “The Washington Monthly” con il titolo originale di “How Van Halen explains the U.S. Government”, traduzione di Giada Petrucci.
Proprio a pagina 40, nella sezione “Cioccolatini”, tra i ‘pretzel’ e ben dodici, e dico dodici, merendine Reese’s al burro d’arachidi, eccoti spuntare tra parentesi una richiesta a caratteri cubitali riguardante gli “M&M’s” che recita: (WARNING:ABSOLUTELY NO BROWN ONES).
E’ la famosa clausola contrattuale di un concerto dell’82 di Van Halen. In una piccola quanto decisa postilla, la band richiedeva una ciotola di M&M’s laboriosamente scelti, dove quelli marroni non erano affatto inclusi. E’ stata la classica richiesta da star, palese esempio del loro narcisismo che, effettivamente poi, anzi, quasi subito dopo, è entrata nella Hall of Fame delle richieste imbarazzanti da parte dei Vips.
Ah, tra l’altro, non è andata così.
Non intendo dire che la storia degli M&M’s non sia effettivamente accaduta, nel contratto c’era davvero scritto “NO BROWN ONES”. E’ che il colore del cioccolatino non aveva niente a che fare con la questione di per sé.
“Van Halen è stato il primo a voler prendere 850 lampade –ehm, enormi lampade- in tutto il paese, ai tempi la produzione più grande di sempre.” ha spiegato il cantante David Lee Roth. Molti luoghi non erano nemmeno preparati ad attrezzature del genere. In più, peggio, nessuno leggeva mai il contratto che spiegava come destreggiarsi durante i lavori. I camion della band dovevano arrivare nel luogo del concerto, e tra ritardi, errori in generale e costi, ecco che le cose da fare andavano a complicarsi.
Così, Van Halen si inventa il test degli M&M’s. “Se arrivavo nel backstage e c’erano degli M&M’s marroni nel tavolo, insieme a tutti gli altri, allora sapevo per certo che nessuno aveva letto le nostre richieste, allora lì, sì che c’arrabbiavamo” spiega Roth.
Chiamatelo pure il motto di Van Halen. Le storie di qualcuno che fa cose incredibilmente stupide o egoistiche o senza motivo, sono spesso quelle storie che non ci è dato capire. Principio che spesso va a braccetto con Washington.
Scelte concrete
Uno degli esempi preferiti del “pasticcio burocratico” per il Presidente Obama è la gestione dei salmoni secondo il governo americano: “Il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti si occupa dei salmoni in acque dolci, ma per quelli in acque salate è il Dipartimento del Commercio ad avere la meglio”, spiega Obama nel suo discorso del 2011, e continua “ho sentito dire che le cose si complicano un po’ con quelli affumicati!”
Fa venir da ridere. Ma giuro che la cosa è seria. Il Dipartimento degli Interni si occupa di fiumi e laghi, quello del Commercio degli oceani. Ora, per volere della convenienza, i salmoni stanno in entrambi. La domanda è, ma i salmoni dovrebbero avere un dipartimento a parte? Oppure dovrebbe esserci un dipartimento che si occupa di tutte le acque del mondo a prescindere dalla loro salinità? No, forse, meglio, dovrebbe esser data tutta la responsabilità al Dipartimento del Commercio, peccato solo che non abbia le strutture necessarie per occuparsi dei fiumi.
“La storia dei salmoni non è proprio una cosa di poco conto” dice Matthew Yglesias, blogger e scrittore per Slate Magazine, “ il fatto è che spiega perfettamente i problemi burocratici enormi che si vengono a creare negli Stati Uniti. Bisognerebbe fare ordine nel dividere le responsabilità. Quando si ha a che fare con casi di una certa grandezza è difficile organizzarsi e tener conto di tutte le sfumature, è vero. Quanto è vero che è da stupidi riderne e scherzarne per poi lamentarsi senza far niente. “
La scorsa settimana la rivista Politico scriveva dei membri del Congresso e dei loro meeting segreti per esonerarsi dalla riforma Obama della sanità. La storia ha fatto scalpore, arrivando quasi ai 100.000 “mi piace” su facebook. Per una sola ragione: sarebbe scioccante se i membri del Congresso avessero una riforma sanitaria tutta per loro, pensando tra l’altro che i normali cittadini americani starebbero in silenzio alle loro condizioni.
La realtà è molto meno scioccante, e molto, ma molto, più lunga e lagnosa. Quando la riforma della sanità era in bozza il senatore dello Stato dell’Iowa, Chuck Grassley, propose che i membri del Congresso avessero una loro propria azienda sanitaria. Grassley si aspettava che la sua proposta non sarebbe mai stata approvata, tanto che punta il dito contro i Democratici definendoli degli ipocriti incapaci di studiare né saper gestire la propria riforma sanitaria. E invece, colpo di scena, in un momento di ispirazione, i Democratici votano sì alla proposta.
Confusione canaglia
Il problema è che non è consentito l’accesso alle aziende sanitarie nazionali da parte delle grandi imprese e il governo federale è di gran lunga quella con il più alto tasso occupazionale. Il risultato è una confusione totale: non è ben chiaro se il governo federale possa acquistare l’assicurazione sanitaria presso l’azienda preposta o se i membri del Congresso e il loro staff debbano provvedere in maniera autonoma.
Se al Congresso venisse concessa una sorta di esenzione dal Decreto Grassley, la legge sarebbe applicabile ai membri del Congresso e al loro personale, esattamente nello stesso modo in cui essa si applica ad ogni altro cittadino americano, colmando così le lacune di tale decreto.
L’assemblea legislativa ha recentemente rilasciato una bozza della domanda di richiesta di assistenza sanitaria in base alla riforma Obama. Lunga ben 21 pagine, è stata definita dall’agenzia di stampa nazionale “snervante come compilare la propria denuncia dei redditi”.
Proprio questa settimana è stata consegnata la domanda, largamente accorciata, lunga, adesso, solo cinque pagine. Ma non crediate che la rivisitazione sia stata così gradevole. La maggior parte delle pagine comprendevano dati di famiglie con più di sei componenti, cosa che la allungava di molto. Un singolo adulto avrebbe preso davvero solo poche righe.
La nuova, infatti, è studiata per soli singoli individui, ecco perché così corta. Se, per esempio, sei il caso della famiglia di sei persone, allora devi: ottenere il modulo per le famiglie e fare copia del singolo per il numero di componenti della famiglia. Ecco. Facile. Studiata appositamente per farle impazzire queste povere grandi famiglie.
Storie simili. Ai membri del Congresso piace cercar di stanare, attraverso sovvenzioni federali, ricerche che suonano strane o dubbie fatte dall’Istituto Superiore della Sanità, o altre aziende. In un’inchiesta dal titolo: “La National Science Foundation: vista al microscopio” il Senatore Repubblicano dello stato dell’Oklahoma, Tom Coburn, ha promesso di trovare “più di tre Miliardi di dollari spesi dalla NSF causa cattiva gestione”. Per lo più, l’inchiesta si prende gioco di ricerche che, a prima vista, sembrano “divertenti”.
E se c’è una cosa che a Coburn è piaciuta particolarmente è stata farsi beffa di un gruppo di scienziati che, in un esperimento, hanno fatto correre un gambero in un tapis-roulant. Secondo gli scienziati stessi, quel tapis-roulant è costato circa mille dollari, presi da una sovvenzione di mezzo milione. Obiettivo della ricerca era individuare quale batterio stava sterminando la popolazione oceanica dei gamberi, per poi arrivare ad infestare l’intera fauna ittica. Problema effettivamente grave.
Ed è per questo che l’attacco di Coburn è stato particolarmente pericoloso, in quanto incoraggia i ricercatori a condurre ricerche che “suonano bene” piuttosto che quelle che “fanno bene”.
Sarebbe carino se gli errori del governo fossero solo il prodotto di stupidità, venalità o burocrazia. Per rimediare dovremmo solo eliminare gli idioti, licenziare i furbetti e stop, fine dei giochi. In più, le bizzarre storie che sentiamo sono casi di persone che cercando di risolvere seri problemi con grandi vincoli di difficoltà che noi, semplicemente, non abbiamo nemmeno avuto il tempo di capire. Tutto questo non sta a significare che chi sta al governo non sbaglia, eh. Altrochè, continuamente. Ma se vogliamo far sì che le cose funzionino bene, dobbiamo lavorare sodo per capire perché hanno deciso di rimuovere questi diavolo di M&M’s marroni.