E’ una storia tragica, ma non delle più tragiche. I miti ci insegnano che tutto può succedere e che al peggio non c’è mai fine.
Di Deianira si innamorano Ercole e il meno noto Acheloo, dio dell’omonimo fiume, i due si scontrano in una dura lotta per l’amata. Acheloo si tramuta in innumerevoli creature mostruose finché, trasformatosi in toro, Ercole lo uccide privandolo di una delle due corna. I due innamorati scappano da Calidone (siamo in Grecia, in una regione montagnosa chiamata Etolia, dove appunto scorreva l’Acheloo… prima che arrivasse Ercole). Giunti presso un altro fiume Ercole chiede aiuto al centauro Nesso per trasportare Deianira sulla sponda opposta, il centauro innamoratosi della giovane tenta di rapirla, ma viene colpito dai dardi mortali dell’eroe. In punto di morte consegna a Deianira un po’ del suo sangue dal potere venefico consigliandole di usarlo per la preparazione di un unguento che le avrebbe assicurato l’amore eterno del suo sposo.
Un giorno quando, come può capitare, Ercole si innamora e (quindi, chiaramente) rapisce Iole, Deianira invia al marito una tunica intrisa del sangue di Nesso, non appena Ercole tocca la veste una terribile ferita invade il suo corpo, in preda a spasmi e agitazione si dà fuoco sul monte Eta. Deianira, disperata, si toglie la vita.
Iconograficamente sono pochi i momenti che ritraggono questa storia o una semplice scena amorosa tra Ercole e la sposa o il momento del rapimento o, meglio ancora, la lotta tra l’eroe e il centauro.
Vi propongo questa incisione, sicuramente azzardata, ma è un anticipo di un argomento di cui ho intenzione di parlare: i Modi, un libro pubblicato nel 1524 con sedici rappresentazioni erotiche mitologiche all’interno, ma ne riparleremo…
Non ho trovato un quadro che mi ispirasse, ma nel 1598 un francese che i fiorentini italianizzavano chiamandolo Giambologna (Jean de Boulogne) ha scolpito una statua che per il piacere dei più si trova in Piazza della Signoria, nella Loggia dei Lanzi, e questo è il capolavoro in marmo che ne è venuto fuori: Ercole e il centauro Nesso.
In copertina: Ercole e Deianira, Antonio del Pollaiolo, 1470 ca, New Haven, Yale University Art Gallery