Anche quest’anno, per la tredicesima volta, torna al cinema Odeon di Firenze River to River , quella fusione tra Bombay e Holliwood meglio nota nel cinema mondiale come Bolliwood. La kermesse offrirà ai cinefili una settimana (22-28 novembre) dedicata alla cinematografia indiana, inserita nella cornice dei 50 giorni di Cinema a Internazionale a Firenze.

Le luci e le ombre dell’arte cinematografica indiana, il nuovo cinema d’azione, il femminismo e i diritti delle donne, gli usi e i costumi della nuova India. Saranno questi alcuni dei temi principali delle 40 pellicole, molte delle quali alla prima nazionale, europea e addirittura mondiale con la presenza in sala di alcuni dei protagonisti.

Si parte stasera con la prima italiana di Kai Po Che di Abhishek Kapoor, fresco di presentazione alla 63esima edizione della Berlinale. La pellicola, tratta dal bestseller I tre sbagli della mia vita di Chetan Bhagat, racconta il sogno di tre amici di sfondare nel mondo del cricket, sport popolarissimo in India. Una scossa improvvisa di terremoto e lo scoppio di forti conflitti religiosi e politici tra hindu e musulmani stravolgeranno il corso delle loro vite.

Il festival, organizzato da Selvaggia Velo, proseguirà con le tre sezioni competitive: i lungometraggi, i documentari e i cortometraggi. Non solo Bolliwood ma anche tantissime produzione indipendenti.

Madrina speciale dell’edizione sarà Shabana Azmi, attrice pluripremiata, ma anche attivista per i diritti delle donne e per lotta contro la discriminazione sociale, nonché rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione e Presidente di ActionAid impegnato nella lotta contro l’Aids. A lei, autrice di 140 pellicole, sarà dedicata la prima retrospettiva in lingua italiana, con una rivisitazione dei film che l’hanno vista protagonista. Da Fire (1996) di Deepa Mehta, film scandalo che racconta l’amore omosessuale tra le cognate Radha e Sita ad Ankur  (1974) di Shyam Benegal, che segna il debutto dell’attrice. Sino ad arrivare alla serata conclusiva con La città della gioia (1992) del regista inglese Roland Joffè, film cult ambientato in uno slum di Calcutta, tratto dal bestseller omonimo di Dominique Lapierre, con un giovanissimo Patrick Swayze.
Non mancheranno chicche speciali e inedite come il breve filmato dell’Istituto Luce che mostra le rive del Gange nel 1931 e il documentario Fearless: the Hunterwaly Story di Riyad Vinci Wadia sulla prima stuntwoman nell’India di inizio secolo.

Tutti i film sono in lingua originale sottotitolati in italiano e inglese.

Biglietto unico: intero 5 euro, ridotto 4 euro (studenti, soci Coop, soci Arci, possessori biglietto Museo Ferragamo);
Biglietto giornaliero: intero 8 euro, ridotto 7 euro (studenti, soci Coop, soci Arci, possessori biglietto Museo Ferragamo).

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