Cos’è il movimento 15-M?
Il movimento 15-M o, movimento degli indignati, ha appena compiuto due anni. Un movimento pacifista che nasce nel bel mezzo della Spagna, a Madrid, sviluppandosi poi a livello globale.
Il movimento inizia ad organizzarsi grazie a centinaia di ragazzi accampati nelle piazze delle più grandi città spagnole, a seguire anche gli studenti spagnoli sparsi per il mondo iniziano a manifestare. Gli studenti espatriati scendono nelle piazze delle loro sedi universitarie per unirsi al movimento da lontano. L’effetto è a catena, un’eco irrefrenabile, il movimento fa sentire la sua voce.
Cosa chiede questo collettivo?
L’obiettivo è quello di farsi sentire il più possibile, chiedendo una modifica al governo per allontanarsi da un sistema bipartitico (PP-destra/PSOE-sinistra). Quello che iniziò con solo alcuni indignati accampati in solitaria , presto si è espanso per tutta la penisola spagnola per poi approdare in Europa e nel resto del Mondo. Un popolo stufo, rimasto in silenzio per troppo tempo, finalmente faceva sentire la sua voce.
Lo scrittore francese Stéphene Hessel, uno dei redattori della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo del 1948, e autore del libro “Indignatevi!”, fa il piano di una rivoluzione cittadina contro l’indifferenza e a favore della rivoluzione pacifica, convertendo la sua opera in un fenomeno mediatico-editoriale. Hessel afferma che “Quando i governi non ascoltano il popolo, la democrazia diventa oligarchia.” Dice di essere anche l’antecedente del movimento indignato portoghese, Geração à Rasca, e della primavera araba.
Espansione e arrivo del 15-O
Poco dopo del 15 M, inizia un altro movimento più universale, il 15-Ottobre. La grande onda degli indignati arrivava in tutto il mondo, fondata anche dal desiderio di cambiamento politico e aggravata dalla crisi economica,sociale e morale. Il 17 Settembre 2011, nasce #occupyWallStreet.
A questo movimento segue il 15-O, o 15 Ottobre. Prima manifestazione mondiale della storia. La diffusione via internet ha avuto un incredibile impatto facendo crescere il movimento a velocità supersonica oltre le frontiere europee.
I grandi paesi Europei con più manifestanti sono stati: Belgio (6.000-7.000 participanti), Spagna (500.000 solo a Madrid), Italia (Roma 100.000-300.000) e Francia (solo a Parigi 1.000-2.000).
Il movimento 15-O è attivo in tutti e cinque i continenti. Nel mattino del 15-O le prime ondate sono state in Australia, Tokio, Hong Kong e Taiwan. Negli Stati Uniti, le principali città furono Boston, Toronto, Los Angeles, San Francisco, Portland e Chicago. A Wall Street si sono concentrate più di 20.000 persone.
Il 15M/15-O due anni dopo
Lo scorso mercoledì, il movimento ha compiuto due anni. Dalle sedi dei partiti parlano di un movimento morto e minoritario, gli indignati, invece, dicono di essere più attivi che mai. Certo è, che in Spagna i partiti hanno sottovalutato la potenza dei nuovi media, o di internet in generale, non come, ad esempio, la PAH (Plataforma de Afectados por la Hipoteca) movimento che si occupa del diritto alla casa in Spagna, che ha avuto molto riscontro grazie al web.
Per conoscere lo stato reale del movimento, gli attivisti hanno fatto un sondaggio. I blocchi di domande vanno dal numero reale di partecipazione allo strato sociale a cui appartengono i cittadini.
Che conseguenze ha fondato questo movimento 15 M?
Dall’interno dei governi si è sempre guardato il movimento con precauzione, senza mai dargli la meritata importanza.
Ma una cosa è chiara, la popolazione non ha più paura di condividere disagi e problemi, adesso si fanno riunioni per trovare delle soluzioni tutti insieme. Si è scoperto Internet come la fonte d’informazione, condivisione e richiamo dove condividere idee diverse, unire e organizzare gente.
Sicuro è che queste mobilitazioni sono solo l’inizio in realtà, tutto ancora può succedere.